Comunicato Stampa – 21 marzo 2022
MOSTRA EVENTO “COM’ERI VESTITA?”
Il centro antiviolenza Pandora di ambito territoriale Molfetta-Giovinazzo con il sostegno ed il patrocinio dei comuni di Molfetta e Giovinazzo è lieta di presentare alla cittadinanza la mostra itinerante “ Com’eri vestita”.
Dal 22 al 25 a Molfetta presso il Museo Civico Archeologico del Pulo e dal 26 al 30 a Giovinazzo presso la Cittadella della Cultura, sarà esposta la mostra “Com’eri vestita “, ad ingresso gratuito e aperta alla cittadinanza ed ai gruppi scolastici e non.
L’inaugurazione della mostra avrà luogo il 22 marzo 2022 alle ore 16.30 a Molfetta presso il giardino esterno del museo civico archeologico del Pulo, alla presenza dei rappresentanti delle istituzioni.Il 26 marzo 2022 alle ore 11.00 la mostra sarà aperta al pubblico a Giovinazzo presso la Cittadella della Cultura
La mostra racconta storie di abusi sessuali raccontate in associazione agli abiti in esposizione, che intendono rappresentare, in maniera fedele, l’abbigliamento che la vittima indossava al momento della violenza subita.
Si tratta di un progetto che nasce nel 2013 da parte di Jen Brockman, direttrice del Centro per la prevenzione e formazione sessuale di Kansas, e di Mary A. Wyandt-Hiebert responsabile di tutte le iniziative di programmazione presso il Centro di educazione contro gli stupri dell’Università dell’Arkansas e diffuso in Italia grazie al lavoro dell’Associazione Libere Sinergie che ne propone un adattamento al contesto socio culturale del nostro Paese e portata in Puglia dall’associazione Sud Est Donne.
L’idea alla base del lavoro è quella di sensibilizzare il pubblico sul tema della violenza sulle donne e smantellare il pregiudizio che la vittima avrebbe potuto evitare lo stupro se solo avesse indossato abiti meno provocanti.Da qui il titolo emblematico ‘Com’eri vestita’.
I/Le visitatori/e possono identificarsi nelle storie narrate e al tempo stesso vedere quanto siano comuni gli abiti che le vittime indossavano.
“Bisogna essere in grado di suscitare delle reazioni, all’interno dello spazio della mostra, simili a quelle riportate”, afferma Brockman, per indurre le visitatrici a pensare: “ho questi indumenti appesi nel mio armadio!” oppure “ero vestita così questa settimana”.
In tale contesto si rendono evidenti gli stereotipi che inducono a pensare che eliminando alcuni indumenti dagli armadi o evitando di indossarli le donne possano automaticamente eliminare la violenza sessuale.
“Non è l’abito che si ha indosso che causa una violenza sessuale – aggiunge Brockman – ma è una persona a causare il danno. Essere in grado di donare serenità alle vittime e suscitare maggiore consapevolezza nel pubblico e nella comunità è la vera motivazione del progetto”.
Quello che si propone il Cav Pandora, che organizza la mostra, è mantenere viva l’attenzione politico – culturale su questi temi, anche con momenti di approfondimento e discussione sulle narrazioni ricorrenti intorno a stupri, abusi e molestie sessuali.
La cittadinanza è invitata.
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