Comunicato Stampa – 23 novembre 2020
25 novembre Giornata internazionale contro la violenza sulle donne : il Cav Pandora inaugura il nuovo sportello antiviolenza a Giovinazzo
Il fenomeno della violenza contro le donne, attestato dai continui episodi di cronaca, ha conosciuto una crescita esponenziale in concomitanza con la messa in atto delle misure di contenimento della pandemia che hanno favorito le già gravi condizioni di abuso, violenza e isolamento delle vittime di soggetti maltrattanti.
Il percorso di affrancamento da una dimensione relazionale, sia essa istituzionalizzata o no, di tipo abusante non può essere affrontato dalle donne senza il supporto di strutture capaci di renderle consapevoli, attraverso l’ascolto, della loro condizione di vittime e delle possibilità e degli strumenti che i recenti impianti normativi forniscono allo scopo di accompagnarle in un percorso di recupero della propria autonomia individuale.
Si tratta, evidentemente, di un percorso complesso che richiede l’attivazione e lo sviluppo di competenze specifiche capaci di offrire sostegno psicologico, giuridico e socio-educativo a quelle donne che, in ragione della loro vulnerabilità spesso aggravata da fattori economici e culturali, dalla presenza dei figli, dall’influenza dell’ambiente, faticano ad affrancarsi dalla condizione soggiogante.
Da tempo i Centri Antiviolenza costituiscono un presidio territoriale che garantisce, grazie all’impegno di operatrici competenti, l’accoglienza delle vittime di violenza.
All’attività di supporto, monitoraggio e acquisizione dei dati del fenomeno, i CAV affiancano iniziative di sensibilizzazione e formazione destinate non solo agli operatori e alle operatrici del settore, ma anche alle istituzioni educative quali scuola e luoghi di aggregazione sociale, aderendo al principio in base al quale il fenomeno della violenza è anche risultato di distorsioni socio-culturali modificabili attraverso capillari interventi di tipo educativo destinati in particolare alle giovani generazioni.
In tale prospettiva l’ambito territoriale Molfetta-Giovinazzo, già da tempo impegnato nella realizzazione di servizi di supporto ai soggetti vulnerabili, ha firmato una convenzione con il Centro Antiviolenza “Pandora”, rappresentato dall’Avvocata Valeria Scardigno, allo scopo di estendere le attività del CAV del Comune di Molfetta anche al Comune di Giovinazzo,
istituendo uno Sportello, ubicato nella sede del Municipio, che sarà inaugurato mercoledì 25 novembre alle ore 18:00.
Questo risultato è stato reso possibile grazie all’impegno e alla sinergia tra gli Assessorati alla socialità, la Dirigenza del Settore Socialità e le Assistenti sociali referenti del servizio, in collaborazione con le rappresentanze politiche da sempre sensibili alla tematica.
Lo Sportello sarà aperto il martedì dalle 17:30 alle 19:30 e il venerdì dalle ore 11:00 alle ore 13:00.

Comunicato Stampa – 24 agosto 2020
Il Cav Pandora si associa all’indignazione della donna che a Molfetta nei pressi del Duomo della città vecchia è stata oggetto di cat calling o street harassment, altrimenti detta molestia di strada, per aver scelto di esporsi al sole in topless.

Comunicato Stampa – 28 luglio 2020
PRESIDIO DEL COORDINAMENTO DEI CENTRI ANTIVIOLENZA DELLA REGIONE PUGLIA
Rappresentanti dei centri antiviolenza della Regione Puglia oggi in presidio in Consiglio regionale unitamente alle altre donne di questa Regione per sollecitare la emanazione della Legge regionale della doppia preferenza al fine di vedere le donne presenti nella nuova legislatura regionale.
Inoltre, le referenti dei Centri antiviolenza hanno una ragione in più per esserci: saranno discusse, infatti, le modifiche contenute nella proposta di legge 1064A-X, testo unificato con la PDL n. 938, recante modifiche e integrazioni alla legge regionale 4 luglio 2014, n. 29 “NORME PER LA PREVENZIONE E IL CONTRASTO DELLA VIOLENZA DI GENERE, IL SOSTEGNO ALLE VITTIME, LA PROMOZIONE DELLA LIBERTA’ E DELL’AUTODETERMINAZIONE DELLE DONNE”.
Le nostre perplessità sono di metodo e di merito.
Infatti con questa proposta di modifica si tenta di smantellare parte della citata legge regionale che ha visto una grande partecipazione e il coinvolgimento diretto dei centri antiviolenza, e di tutta la rete antiviolenza regionale composta da soggetti pubblici e privati che a vario titolo sono impegnati per la prevenzione e il contrasto della violenza contro le donne e i minori. Peraltro l’istituzione della Task-force antiviolenza permanente regionale, quale organismo di concertazione, confronto, monitoraggio, ha consentito la partecipazione alle rappresentanti dei centri antiviolenza e delle case rifugio, del sistema degli enti locali, del sistema educativo, ecc, ai momenti di discussione e confronto che hanno portato alla predisposizione dei piani regionali antiviolenza e verso il Piano integrato 2018-2020” (DGR n. 1934/2017). La modifica priva di alcun confronto con i cav elimina la portata innovativa della legge 29/2014, il modello di governance delineato che hanno fatto della Puglia una regione da emulare da parte di altre Regioni. Questa clamorosa battuta di arresto del percorso virtuoso di confronto proposto alla vigilia della campagna elettorale lo riteniamo gravissimo. Nel merito la proposta pecca della mancata conoscenza della normativa nazionale e regionale poiché vuole legiferare su aspetti già superati (“ Linee guida nazionali per le Aziende sanitarie e le Aziende ospedaliere in tema di soccorso e assistenza socio-sanitaria alle donne vittime di violenza) ovvero introdurre percorsi già avviati ai cav (sensibilizzazione e comunicazione) o il cd il Patrocinio legale alle donne vittime di violenza, che rischia una anomala sovrapposizione con la disciplina del gratuito patrocinio prevista a livello nazionale, che non anche qui non tiene conto che in via sperimentale, sono già attivi provvedimenti regionali che in attuazione dell’art.75 della legge regionale 29 dicembre 2017, n.67, attraverso i centri antiviolenza, sostengono le donne per le spese legali, anche per processi di natura civilistica, non coperte da gratuito patrocinio. bene farebbero i Consiglieri regionali, di maggioranza e di opposizione, ad occuparsi invece di un stabile stanziamento dedicato ai Programmi antiviolenza, anche al fine di potenziare le suddette azioni, senza sconvolgere il modello di governance già in atto.
A fine giornata le proposte di modifica della legge sono state ritirate rinviando a settembre un più fruttuoso e condiviso percorso di attuazione e rafforzamento dei provvedimenti già in atto.
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Comunicato Stampa – 31 maggio 2020
1522, il numero anti violenza sullo scontrino delle farmacie
Di concerto fra Federfarma, Ordine dei Farmacisti, Corecom Puglia, Garante dritti dell’infanzia e dell’adolescenza e i Centri Antiviolenza pugliesi da qualche giorno sugli scontrini delle farmacie aderenti al progetto compare la stampigliatura
“SE SEI VITTIMA DI VIOLENZA O STALKING CHIAMA IL 1522”
In queste settimane di Lockdown, per le donne vittime di violenza la permanenza in casa a causa delle misure di contenimento del virus implica una doppia emergenza: le mura domestiche non rappresentano un luogo di protezione come dovrebbe essere poiché costringono a maggiori contatti con il partner maltrattante. Questa condizione comporta un pericoloso aumento delle tensioni e di conseguenza un innalzamento dei livelli di rischio per la salute e l’incolumità delle donne vittime di violenza maschile.
I centri antiviolenza territoriali, i più vicini alle dinamiche vissute e subite dalle proprie utenti, sono stati consultati dal Garante dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza della Regione Puglia affinché suggerissero misure efficaci e immediate per sensibilizzare le donne a rivolgersi ai centri antiviolenza o a contattare il numero di pubblica utilità 1522.
Si è pensato così che un possibile ed efficace ponte fra le donne maltrattate e i centri preposti ad offrire sostegno e aiuto potessero essere le farmacie. L’utilizzo dello scontrino per veicolare il messaggio che una via d’uscita è possibile ci è parsa come la strada più discreta ed efficace attualmente praticabile.
Tutte le farmacie distribuite capillarmente sul territorio sono state invitate ad aderire al progetto non solo attraverso la stampigliatura sullo scontrino ma anche con l’apposizione di materiale informativo da affiggere agli ingressi o all’interno dell’esercizio.
I centri antiviolenza sono sempre disponibili, aperti e pronti a rispondere alle esigenze delle donne che vi si rivolgono.
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