Comunicato Stampa – 24 agosto 2020
Il Cav Pandora si associa all’indignazione della donna che a Molfetta nei pressi del Duomo della città vecchia è stata oggetto di cat calling o street harassment, altrimenti detta molestia di strada, per aver scelto di esporsi al sole in topless.
Comunicato Stampa – 28 luglio 2020
PRESIDIO DEL COORDINAMENTO DEI CENTRI ANTIVIOLENZA DELLA REGIONE PUGLIA
Rappresentanti dei centri antiviolenza della Regione Puglia oggi in presidio in Consiglio regionale unitamente alle altre donne di questa Regione per sollecitare la emanazione della Legge regionale della doppia preferenza al fine di vedere le donne presenti nella nuova legislatura regionale.
Inoltre, le referenti dei Centri antiviolenza hanno una ragione in più per esserci: saranno discusse, infatti, le modifiche contenute nella proposta di legge 1064A-X, testo unificato con la PDL n. 938, recante modifiche e integrazioni alla legge regionale 4 luglio 2014, n. 29 “NORME PER LA PREVENZIONE E IL CONTRASTO DELLA VIOLENZA DI GENERE, IL SOSTEGNO ALLE VITTIME, LA PROMOZIONE DELLA LIBERTA’ E DELL’AUTODETERMINAZIONE DELLE DONNE”.
Le nostre perplessità sono di metodo e di merito.
Infatti con questa proposta di modifica si tenta di smantellare parte della citata legge regionale che ha visto una grande partecipazione e il coinvolgimento diretto dei centri antiviolenza, e di tutta la rete antiviolenza regionale composta da soggetti pubblici e privati che a vario titolo sono impegnati per la prevenzione e il contrasto della violenza contro le donne e i minori. Peraltro l’istituzione della Task-force antiviolenza permanente regionale, quale organismo di concertazione, confronto, monitoraggio, ha consentito la partecipazione alle rappresentanti dei centri antiviolenza e delle case rifugio, del sistema degli enti locali, del sistema educativo, ecc, ai momenti di discussione e confronto che hanno portato alla predisposizione dei piani regionali antiviolenza e verso il Piano integrato 2018-2020” (DGR n. 1934/2017). La modifica priva di alcun confronto con i cav elimina la portata innovativa della legge 29/2014, il modello di governance delineato che hanno fatto della Puglia una regione da emulare da parte di altre Regioni. Questa clamorosa battuta di arresto del percorso virtuoso di confronto proposto alla vigilia della campagna elettorale lo riteniamo gravissimo. Nel merito la proposta pecca della mancata conoscenza della normativa nazionale e regionale poiché vuole legiferare su aspetti già superati (“ Linee guida nazionali per le Aziende sanitarie e le Aziende ospedaliere in tema di soccorso e assistenza socio-sanitaria alle donne vittime di violenza) ovvero introdurre percorsi già avviati ai cav (sensibilizzazione e comunicazione) o il cd il Patrocinio legale alle donne vittime di violenza, che rischia una anomala sovrapposizione con la disciplina del gratuito patrocinio prevista a livello nazionale, che non anche qui non tiene conto che in via sperimentale, sono già attivi provvedimenti regionali che in attuazione dell’art.75 della legge regionale 29 dicembre 2017, n.67, attraverso i centri antiviolenza, sostengono le donne per le spese legali, anche per processi di natura civilistica, non coperte da gratuito patrocinio. bene farebbero i Consiglieri regionali, di maggioranza e di opposizione, ad occuparsi invece di un stabile stanziamento dedicato ai Programmi antiviolenza, anche al fine di potenziare le suddette azioni, senza sconvolgere il modello di governance già in atto.
A fine giornata le proposte di modifica della legge sono state ritirate rinviando a settembre un più fruttuoso e condiviso percorso di attuazione e rafforzamento dei provvedimenti già in atto.
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Comunicato Stampa – 31 maggio 2020
1522, il numero anti violenza sullo scontrino delle farmacie
Di concerto fra Federfarma, Ordine dei Farmacisti, Corecom Puglia, Garante dritti dell’infanzia e dell’adolescenza e i Centri Antiviolenza pugliesi da qualche giorno sugli scontrini delle farmacie aderenti al progetto compare la stampigliatura
“SE SEI VITTIMA DI VIOLENZA O STALKING CHIAMA IL 1522”
In queste settimane di Lockdown, per le donne vittime di violenza la permanenza in casa a causa delle misure di contenimento del virus implica una doppia emergenza: le mura domestiche non rappresentano un luogo di protezione come dovrebbe essere poiché costringono a maggiori contatti con il partner maltrattante. Questa condizione comporta un pericoloso aumento delle tensioni e di conseguenza un innalzamento dei livelli di rischio per la salute e l’incolumità delle donne vittime di violenza maschile.
I centri antiviolenza territoriali, i più vicini alle dinamiche vissute e subite dalle proprie utenti, sono stati consultati dal Garante dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza della Regione Puglia affinché suggerissero misure efficaci e immediate per sensibilizzare le donne a rivolgersi ai centri antiviolenza o a contattare il numero di pubblica utilità 1522.
Si è pensato così che un possibile ed efficace ponte fra le donne maltrattate e i centri preposti ad offrire sostegno e aiuto potessero essere le farmacie. L’utilizzo dello scontrino per veicolare il messaggio che una via d’uscita è possibile ci è parsa come la strada più discreta ed efficace attualmente praticabile.
Tutte le farmacie distribuite capillarmente sul territorio sono state invitate ad aderire al progetto non solo attraverso la stampigliatura sullo scontrino ma anche con l’apposizione di materiale informativo da affiggere agli ingressi o all’interno dell’esercizio.
I centri antiviolenza sono sempre disponibili, aperti e pronti a rispondere alle esigenze delle donne che vi si rivolgono.
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Comunicato Stampa – 29 maggio 2020
“Considerata la qualità del servizio reso ad oggi, si rinnova per altri dodici mesi l’assegnazione della gestione del centro, ormai punto di riferimento per tutto il territorio molfettese e non solo per Molfetta”
Così recita la determinazione dirigenziale denominata DETERMINA N.527 DEL 27/05/2020 – SETTORE SOCIALITA che rinnova per altri 12 mesi la gestione del Centro Antiviolenza comunale denominato “Annamaria Bufi” all’associazione Pandora”
A tal proposito riportiamo integralmente l’articolo pubblicato da Molfettaviva il 29 maggio 2020
Ne consigliamo la lettura
Il centro antiviolenza di Molfetta, intitolato alla memoria di Annamaria Bufi, sarà gestito ancora per un anno dall’associazione Pandora.
Era il 7 giugno 2019 quando l’associazione avviava il servizio che, per decisione del Comune di Molfetta, continuerà a prestare nella struttura sorta in Piazza Rosa Luxembrug nel Rione Paradiso. L’apertura delle porte l’11 luglio dello scorso anno.
“Considerata la qualità del servizio reso ad oggi”, si legge nella determina con cui l’Ente rinnova per altri dodici mesi l’assegnazione della gestione del centro, ormai punto di riferimento per tutto il territorio e non solo per la città di Molfetta.
A dicembre 2019 la divulgazione dei primi dati: il Centro registrava 34 accessi, di cui 22 prese in carico.
“L’incipit degli accessi avviene quasi sempre come una richiesta di informazioni, che, durante il colloquio, si traduce in una necessità di consulenza legale e/o psicologica. L’80% degli accessi, ad oggi registrati, sono di natura spontanea, il 15% sono invii delle forze dell’ordine (esclusivamente Carabinieri), mentre il restante 5% proviene da altri servizi territoriali (Csm, Servizi Sociali, altro)”, spiegava il Comune di Molfetta in una nota.
Importante l’attività anche durante i difficili mesi del lockdown per il Coronavirus.
«Solo grazie alla perfetta sinergia fra la Compagnia Carabinieri di Molfetta, il centro antiviolenza Pandora e i Servizi Sociali si è riusciti ad intervenire in modo efficace su tre casi di violenza in cui la tempestività dell’intervento e le misure adottate dalla Procura della Repubblica di Trani hanno evitato il peggio. Solo la collaborazione virtuosa fra operatori e operatrici qualificati delle Istituzioni hanno permesso la messa in sicurezza delle vittime di questi ultimi giorni», hanno dichiarato a inizio mese dicono un documento i vertici del centro antiviolenza Pandora di Molfetta, diffuso ancora con una nota stampa dal Comune.
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Comunicato Stampa – 4 maggio 2020
Sono stati giorni convulsi e difficili per tutte le forze impegnate sul territorio nel contrasto e nella prevenzione della violenza maschile contro le donne.
Solo grazie alla perfetta sinergia fra la Compagnia Carabinieri di Molfetta, il Centro Antiviolenza Pandora e i Servizi Sociali si è riusciti ad intervenire in modo rapido ed efficace su tre casi di violenza in cui la tempestività dell’intervento e le misure adottate dalla Procura della Repubblica di Trani hanno evitato il peggio.
Solo la collaborazione virtuosa fra operatori e operatrici qualificati delle Istituzioni hanno permesso la messa in sicurezza delle vittime di questi ultimi giorni.
La Stazione di Molfetta si avvale dei cosiddetti “punti qualificati” rigorosamente formati dalla Procura della Repubblica di Trani con appositi seminari ed egregiamente coordinati con professionalità oltre che con rara sensibilità umana dal Luogotenente Antonino Francesco.
Il Centro Antiviolenza non ha mai smesso di operare sul territorio anche nei giorni festivi, avvalendosi di operatrici competenti e formate per far fronte alle emergenze.
I Servizi Sociali del Comune di Molfetta sono da sempre pronti ad offrire sostegno e soluzioni in emergenza al Centro Antiviolenza e ai Carabinieri.
Nella più assoluta tutela della riservatezza delle vittime, il lavoro coordinato fra le istituzioni ha consentito di operare celermente ed incisivamente in applicazione del cosiddetto “codice rosso”.
Componendo il 1522, ovvero il numero di pubblica utilità per il contrasto della violenza maschile, le donne potranno trovare H24 una rete di professionisti sempre prontissima ed ad accoglierle.
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