EDUCAZIONE AFFETTIVA
L’affettività, se sviluppata in maniera equilibrata, si rivela preziosa per un’armoniosa crescita del bambino e del futuro adulto che diventerà, pertanto è bene averne cura, consapevolmente.
La dimensione affettiva, nell’infanzia, è particolarmente complessa, carica di ansia e angoscia: i bambini fanno i conti con una permanente paura dell’abbandono e del buio, vivono poco serenamente le smisurate dimensioni delle cose che li circondano, poiché ancora troppo piccoli per affrontarle e gestirle.
In questo vissuto interiore, pregno di tensioni, il bambino necessita di protezione, rassicurante sostegno, di attenzione ed atteggiamenti di disponibilità, generatori di percezioni piacevoli e gioiose; per contro, atteggiamenti ostili così come di indifferenza suscitano sentimenti spiacevoli e dolorosi.
Durante le primissime dinamiche di vicinanza e di protezione, si sviluppa e si consolida la formazione della prima sicurezza di base.
Quando un individuo percepisce di essere accettato, matura un atteggiamento di curiosità e di interesse per ciò che lo circonda; diversamente, l’esperienza di un ambiente deprivato sul piano affettivo, porterà l’individuo a percepire una sensazione di rifiuto, che lo condurrà ad elaborare strategie distruttive di opposizione e di conflitto, rivolte alle persone del proprio contesto.
La dimensione affettiva, nei primi anni di vita, assume un ruolo determinante, che andrà ad incidere notevolmente sull’intero arco di vita: sia la carenza sia il sovraccarico affettivo comportano una insicurezza pervasiva, costituendo una precondizione di dipendenza psichica oltreché affettiva.
Un approccio equilibrato allo sviluppo della dimensione affettiva risulta, dunque, imprescindibile per vivere in maniera più sana e costruttiva le interazioni con gli altri e col mondo in generale; l’individuo presta, difatti, più attenzione ai sentimenti altrui e diviene maggiormente predisposto alla comprensione delle emozioni differenti rispetto alle proprie, maturando un atteggiamento di crescente condivisione. Attraverso i vissuti interiori, egli sviluppa ed estende la sua tensione affettiva in maniera sempre più ricca ed articolata, fino a tradurla in un irrinunciabile rapporto di reciprocità e di rispetto con le numerose forme di vita che lo circondano, così come con gli animali e l’ambiente.
Riuscire a collocarsi in una posizione intermedia nella relazione di cura, consentirà di individuare spazi idonei e necessari per l’iniziativa personale, tutta protesa verso la sperimentazione della propria autonomia e la conseguente costruzione della propria identità. Pertanto, se, per un verso, la necessità di protezione e di conforto vengono accolte e soddisfatte sostanzialmente nell’ambito della famiglia, è necessario individuare, simultaneamente, contesti in cui vivere esperienze di confronto, di interazioni differenziate e di situazioni emotive plurime.
In una dimensione emotiva di appagante equilibrio, innanzitutto con se stessi e di conseguenza con gli altri, è possibile scorgere un prezioso alleato nel corso di fasi esistenziali particolarmente delicate, quali l’adolescenza o la vecchiaia; fasi connotate da complessi vissuti emotivi, che necessitano di capacità di gestione ed elaborazione di atteggiamenti positivi.
Considerato, dunque, il valore delle capacità correlate alla sfera affettiva e l’incidenza che esse hanno sull’intera esistenza, in termini di autonomia, di gioiosa e positiva relazione con gli altri e con l’ambiente, diviene imprescindibile assegnargli un’attenzione prioritaria nel percorso di crescita.
dott.ssa Claudia De Pinto – Educatrice socio-pedagogica del Cav Pandora
Proposta musicale a tema: “A modo tuo” – Elisa
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