Evento – 25 maggio 2022
FUNAMBOLE SULLA LINEA DELLA VITA
Il centro antiviolenza Pandora di ambito territoriale Molfetta-Giovinazzo è lieta di presentare alla cittadinanza il nuovo ciclo di incontri dal titolo: “Funambole sulla linea della vita“.
- 8 giugno dalle ore 19:00 alle ore 20:00 incontro di presentazione ed introduzione delle attività che seguiranno
- 17 giugno dalle ore 17:30 alle ore 19:30 “il passato”
- 24 giugno dalle ore 17:30 alle ore 19:30 “il presente”
- 1 luglio dalle ore 17:30 alle ore 19:30 “il futuro”
Nessuno può tornare indietro e ricominciare da capo, ma chiunque può andare avanti e decidere il finale
Le prenotazioni si chiuderanno il 6 giugno 2022.
Comunicato Stampa – 21 marzo 2022
MOSTRA EVENTO “COM’ERI VESTITA?”
Il centro antiviolenza Pandora di ambito territoriale Molfetta-Giovinazzo con il sostegno ed il patrocinio dei comuni di Molfetta e Giovinazzo è lieta di presentare alla cittadinanza la mostra itinerante “ Com’eri vestita”.
L’inaugurazione della mostra avrà luogo il 22 marzo 2022 alle ore 16.30 a Molfetta presso il giardino esterno del museo civico archeologico del Pulo, alla presenza dei rappresentanti delle istituzioni.Il 26 marzo 2022 alle ore 11.00 la mostra sarà aperta al pubblico a Giovinazzo presso la Cittadella della Cultura
L’idea alla base del lavoro è quella di sensibilizzare il pubblico sul tema della violenza sulle donne e smantellare il pregiudizio che la vittima avrebbe potuto evitare lo stupro se solo avesse indossato abiti meno provocanti.Da qui il titolo emblematico ‘Com’eri vestita’.
La cittadinanza è invitata.
Comunicato Stampa – 11 giugno 2021
COMUNICAZIONE IMPORTANTE
E’ attivo il nostro numero verde 800744006 rivolto alle donne italiane e straniere residenti nell’ambito territoriale Molfetta – Giovinazzo
Un servizio che riteniamo essenziale e utile per tutte le donne che avranno la possibilità di contattarci gratuitamente in qualsiasi momento.
Il servizio è attivo h24.
Nei momenti più problematici, più drammatici, quando una donna è in pericolo, il numero verde da il via alla rete di supporto e assistenza, mantiene i contatti costantemente, fornendo informazioni e offrendo supporto psicologico e conforto morale.
Da qui nasce la consapevolezza che il numero verde diventa un aiuto concreto soprattutto per le questioni più gravi e nei momenti di crisi umana.
Incontri di auto-mutuo-aiuto: “A suon di passi”
“A suon di passi, lungo la strada del benessere”.Incontri di gruppo volti alla conquista del benessere psicofisico.
Camminare aiuta la concentrazione, liberandosi dalle tensioni.
“OGNI COSA HA LA SUA BELLEZZA, MA NON TUTTI LA VEDONO. (Confucio)
Campagna di comunicazione “Butterfly effect”
CAMPAGNA DI COMUNICAZIONE “BUTTERFLY EFFECT”
Il Centro Antiviolenza Pandora, di Ambito territoriale di Molfetta e Giovinazzo, promuove la campagna di sensibilizzazione contro la violenza maschile sulle donne “Butterfly Effect”
L’espressione fu introdotta da un matematico, Edward Lorenz, il quale, in un articolo che chiamò “Può, il batter d’ali di una farfalla in Brasile, provocare un tornado in Texas?”, usò l’immagine del battito d’ali di una farfalla per spiegare come anche cambiamenti apparentemente piccoli possono condurre a conseguente importanti su larga scala.
L’iniziativa mira a intercettare attività e negozi, frequentati solitamente da donne, che si rendano disponibili a diventare “negozi sentinella”, ovvero luoghi che siano disponibili a farsi parte attiva nei confronti della problematica della violenza nei confronti delle donne.
Il centro antiviolenza fornirà materiale per allestire un piccolo angolo fisso, all’interno dell’attività, in cui sarà possibile esporre materiale informativo e salviettine detergenti per mani con l’indicazione del numero di emergenza dedicato alle vittime di violenza.
La finalità è quella di promuovere la conoscenza, attraverso questo materiale, di informazioni di base sulla violenza in una relazione intima e sulla presenza nel territorio di un centro antiviolenza, ovvero di un servizio gratuito finalizzato ad aiutare le donne a riappropriarsi di una vita senza violenza, facilitando così l’invio di eventuali richieste di aiuto presso i servizi competenti.
Oltre al materiale, Il Centro antiviolenza fornirà al personale dell’esercizio che volesse usufruirne un piccolo corso di formazione in cui saranno forniti cenni di base sulla violenza e sulle attività del cav, in modo tale che il personale possa affrontare eventuali domande delle clienti sulle modalità di accesso al servizio. Il corso è gratuito e sarà erogato online, in orari da concordare.
Numerosi gli esercizi commerciali aderenti alla iniziativa
Per il Comune di Giovinazzo
“Stylosophy”
“Mood”
“Applausi”
“Magis”
Farmacia “Rinella”
Per il Comune di Molfetta:
“Centro Moda Mastropierro”
“L’angolino del Corredo”
“Les Vanitè”
“Smart”
“Trois de Moi”
“Carisma by Medical”
“Charm”
“Annagrazia”
“Natalicchio”
“Intocco”
“Farmacia Minervini”
“Parafarmacia dott.ssa Lovino Floriana”
“Farmacia De Trizio”
“Farmacia De Pinto”
“Farmacia Grillo”
” Erboristeria Magico Giardino”
https://www.comune.molfetta.ba.it/vivere-il-comune/attivita/notizie/item/butterfly-effect-per-contrastare-insieme-la-violenza-contro-le-donne
https://fb.watch/5H2-6Wzn_X/
https://www.rainews.it/tgr/puglia/video/2021/05/pug-molfetta-giovinazzo-violenza-donne-c30cdd9a-1148-4b60-b170-47bbe8a2bb6a.html?wt_mc=2.www.wzp.tgrpuglia_ContentItem-c30cdd9a-1148-4b60-b170-47bbe8a2bb6a.&wt&fbclid=IwAR1g1YkzvsUB-jpUCvcBlm5M_fp7LUHWkH2uSLbGtVrlNbLs5S4FCqHeb88
Seminari formativi “ Quando tutte le donne del mondo”. Il femminismo: storia, teorie e pratiche
Il Centro Antiviolenza Pandora, quale ente gestore del Cav del Comune di Molfetta “Anna Maria Bufi”, e quale centro antiviolenza di Ambito territoriale Molfetta- Giovinazzo, intende svolgere un ciclo di seminari formativi sul femminismo ripercorrendone la storia, le teorie e le applicazioni pratiche.
L’importanza di proporre un ciclo di seminari sul femminismo è data dalla necessità di ripercorrere il cammino intrapreso dalle donne durante l’emancipazione per favorire un ripensamento critico dei punti essenziali del movimento femminista
Il corso si pone quale obiettivo di fornire una mappa concettuale di quelle che sono state le battaglie prioritarie portate avanti dalle femministe dalle sue origini ad oggi.
Il ciclo di seminari sarà curato dalla dott.ssa Maura Simone, phd in scienze delle relazioni umane ed educazione alla politica presso il FOR.PSI.COM dell’Università degli Studi di Bari.
Seguiranno momenti di confronto, simulazioni e attività che stimolano la riflessione sui temi trattati.
Vai all'articolo
Comunicato Stampa – 09 marzo 2021
8 marzo – giornata internazionale della donna : il Cav Pandora e l’azienda Best Calze insieme nel progetto “negozio sentinella”
Il centro antiviolenza Pandora dell’ambito territoriale Molfetta – Giovinazzo ha sottoscritto un protocollo di intesa con l’azienda Best Calze di Andria, titolare dei negozi “In’’ tocco” nei comuni di Molfetta – Andria – Ruvo di Puglia e Corato per intercettare richieste di aiuto da parte di donne vittime di violenza e favorire così l’invio presso i servizi territoriali competenti per territorio.
All’interno del punto vendita è esposto il materiale informativo del servizio CAV Pandora e le dipendenti riceveranno adeguata formazione per poter rispondere in maniera efficace alle eventuali istanze di aiuto indirizzandole al Centro Antiviolenza.
Corso di Formazione per operatrici per l’ascolto e l’accoglienza nei Centri Antiviolenza
Il Centro Antiviolenza Pandora, quale ente gestore del Cav del Comune di Molfetta “Anna Maria Bufi”, e quale centro antiviolenza inserito nel Registro Regionale dei Centri Antiviolenza, intende svolgere un corso di formazione che propone un percorso di consapevolezza condivisa sui meccanismi strutturali e culturali che sottendono la violenza maschile sulle donne.
Riconoscendo l’importanza dell’adozione di un linguaggio comune tra tutti i servizi che si occupano di violenza contro le donne, di accoglienza a vari livelli, il corso si pone quale obiettivo la creazione di una rete contro la violenza alle donne a livello locale fra operatrici e operatori dei diversi servizi territoriali che intendano approfondire contenuti e metodi, oltre che confrontarsi con altre esperienze, quale strumento di programmazione territoriale. Per lavoro di rete si intende un’attività multi agenzie (pubbliche e private) che struttura in un dato territorio un’azione sinergica e condivisa in tema di prevenzione e contrasto alla violenza contro le donne.
Il corso intende favorire l’approfondimento delle conoscenze teoriche e delle competenze pratiche dei professionisti della rete territoriale antiviolenza, nella prevenzione e nel contrasto della violenza di genere. Si mira in particolare ad esplorare le dimensioni metodologiche operative: della diffusione della cultura nel rispetto della donna; delle azioni di ascolto e accompagnamento delle donne vittime di violenza; del supporto a minorenni vittime di violenza assistita; del trattamento degli autori di violenza.
L’attenzione è volta ad offrire ai partecipanti indicazioni e strumenti professionali per compiere in modo adeguato la propria attività, in interazione con gli altri soggetti professionali e istituzionali competenti in materia.
Vai all'articoloLabodif
Segnaliamo questo importante articolo condividendo un post di “Labodif”
– Labodif è un Istituto di ricerca, comunicazione e formazione specializzato nello studio della Differenza- L’economia, le immagini e il pensiero della differenza-
Uomini Labodif.
Lui è KevinKimmel e fa il camionista.
Qualche anno fa avvista un vecchio camper in un autogrill che cattura la sua attenzione.
Nota una giovane donna sbirciare fuori ed essere bruscamente tirata indietro dalla finestra.
Kimmel chiama la polizia perche riconosce i segnali di prostituzione forzata grazie alla formazione ottenuta da un’organizzazione chiamata Tat (truckers against trafficking).
Da nove anni a questa parte i camionisti formati da tat hanno aiutato a liberare centinaia di vittime del traffico di esseri umani, tra cui quasi 250 minorenni.
Tat offre corsi di formazione su come riconoscere vittime del traffico di esseri umani, compresi i segnali sottili come la mancanza di accesso alla propria identità e ai propri contanti o conversazioni che sembrano un copione, e fornisce anche le risorse per aiutare le persone intrappolate dai trafficanti.
Dopo l’avvio dei programmi di formazione, oltre 225,000 i camionisti sono stati addestrati e ufficialmente registrati con l’organizzazione.
Vai all'articolo“Prima quando vedevo una prostituta pensavo ‘ehi, è quello che vuole fare” dice Sam Tahour, responsabile di zona. “ora so che non è quasi mai così e so cosa cercare. So le azioni da fare. E mi sento bene a poterlo fare”.
La passione
La passione
Quando penso al termine passione, penso al forte potere evocativo che elicita.
Penso subito ad una immagine, alla scultura del Bernini: ” Il ratto di Proserpina”.
Penso, più nello specifico, ad un dettaglio, alle mani di Zeus che affondano la carne della donna.
Al di là della bravura dell’autore e di quello che fosse il suo intento comunicativo, per me, quella mano e la potenza ed il desiderio che veicola, esprimono appieno il concetto di passione:
una spinta, un moto interiore che travalica le mura della paura e del ‘non consentito’ e rincorre il desiderio, il bisogno di appartenenza, dedizione, l’appagamento di una esigenza.
Penso allora al mito di ‘Paolo e Francesca’ raccontato da Dante, a quella passione, a quell’amore che non solo in vita, ma anche nei meandri dell’inferno è rimasto vivo, ardente, incurante.
Si, io declino la passione in termini di amore, appartenenza ma ognuno di noi tende a declinarla in modo personale. Che sia la passione amorosa, sessuale, la passione per un’attività, un lavoro, un progetto, un tipo di esperienza, ciò che la sostiene é il desiderio di vedere soddisfatto un proprio bisogno che quella persona, quell’oggetto, quell’esperienza incarna.
Talvolta quel desiderio può però ‘non sentire ragione’.
Remo Bodei in ‘geometria delle passioni’ ha sostenuto che ‘le passioni hanno pur sempre dentro di sé un nucleo di razionalità’ .
In maniera razionale accettiamo i rischi che quella passione comporta e decidiamo di farci attraversare da questo moto interiore.
Ma accettare dei rischi significa comprenderne la portata?
Si dice che grandi passioni possono generare grandi sofferenze e, l’etimologia stessa della parola ci rimanda all’idea di una ‘profonda e tormentosa affilizione’.
Ma forse, delle passioni, d’istinto, ciò che consideriamo meno è il tormento e ciò che vi associamo di più è il brivido, la carica emozionale che trascina e l’idealizzazione della meta.
Eppure, come Galimberti sostiene in ‘le cose dell’amore’ citando Stendhal: “dubbio e incertezza tengono desto il desiderio e viva la scintilla della passione che la certezza, invece, uccide“.
Cosa sarebbe allora la vita senza passione?
Bisogna però mantenere quel nucleo di razionalità vivido e presente.
Accade che il modo più facile per perdere qualcosa è volerlo troppo.
Facciamo fatica ad accettare perdite, insuccessi, rifiuti perché investiamo un carico pesante di aspettative. È così, che quella spinta, quell’onda alta di emozioni rischia di cristallizzarsi, stringersi, cedendo il passo ad una idea ossessiva, o meglio un’idea prevalente: un pensiero fisso, invasivo che tormenta, e non lascia spazio ad altro.
Il bisogno passa in secondo piano rispetto all’ostinato desiderio di raggiungerlo, di ottenerlo.
Vallerand e coll nel 2003 hanno postulato il cosiddetto ‘modello dualistico della passione’ inferendo che ne esistono di due tipologie, capaci di dominarci ed in grado di coinvolgere la nostra identità ed il nostro’ sè’ in modo differente.
La passione armoniosa consiste nella tendenza positiva a vivere ciò che appassiona in modo propositivo, flessibile, non totalizzante il cui presupposto risiede nella facoltà e nella libertà di scelta. Tale intenzione promuove, secondo alcuni studi condotti dallo stesso Vallerand e Verner-Filion nel 2013, uno stato di benessere psicologico e fisico generale capace di influenzare positivamente la nostra attitudine alla vita. Al contrario, la passione ossessiva, genera uno stato di tensione ed irrigidimento. Si finisce per subire la passione e rincorrerla con ostinazione.
Il confine è quindi sottile ed é importante mantenere quella flessibilità e propositività che ci permette di gestire l’incertezza. È importante che qualunque forma assumano i nostri timori ed insicurezze, non vadano ad affievolire quella fiamma, quella passione armoniosa, che, ardendo, ci rinvigorisce e ci fa sentire vivi.
La passione alimenta, non consuma, dà colore non offusca.
Ma si può, in nome di una passione, giustificare agiti violenti e vili?
Assolutamente No. Il codice penale afferma nell’art 90 quanto stati emotivi e passionali “non escludono né diminuiscono l’imputabilità”.
Viene sancito sul piano giuridico un concetto che prima ancora di essere considerato un tecnicismo risponde ad un importante principio morale ovvero:
passione, gelosia, amore non possono e non devono in nessun modo giustificare un moto violento, vessatorio o addirittura definitivo come può esserlo un omicidio.
La norma fa riferimento a stati emotivi e passionali che si manifestano in una persona sana di mente, ritenuta idonea a controllare le proprie reazioni e la propria affettività.
Spesso canali mediatici o testate giornalistiche, per scelte stilistiche, logorrea verbale o opinabili prese di posizione, riportano titoli e contenuti che, erroneamente, tendono a fare un uso improprio di termini quali gelosia,desiderio, abbandono, perdita,sentimento, sostenendo nessi associativi pericolosi che mai dovrebbero farci porre interrogativi su quanto una violenza, qualsiasi ne sia il carattere o la portata, possa essere perpetrata in nome di un’amore, di una passione.
Dove c’è amore, passione, desiderio non c’è mai violenza.
Dott.ssa Paola Palmiotti – psicologa Cav Pandora
Remo Bodei: “geometria delle passioni” (2003).editore Feltrinelli
Umberto Galimberti: ” le cose dell’amore” (2013)editore Feltrinelli
Vallerand, R. J., Blanchard, C. M., Mageau, G. A.,Koestner, R., Ratelle, C. F.,. Léonard, M. (2003). Les passions de l’âme: On obsessive and harmonious passion. Journal of Personality and Social Psychology, 85, 756-767.